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"E mi guardo allo specchio" è una raccolta di versi, il cui autore, più che poeta, si considera uomo del nostro tempo, figlio, studente apprendista, lavoratore specializzato, marito, padre, che la lunga esperienza di vita ha reso inossidabile di fronte alle esistenziali cianfrusaglie. Frammenti di realtà vengono messi insieme senza un ordine cronologico, ma alla luce di una evidente chiara scelta di vita, insofferente nei confronti delle storture, delle falsità e degli inganni, osservati con occhi disincantati, con emotiva partecipazione e con un plurilinguismo che scende anche nella profondità dell'inconscio, alternando lingua vernacolo, termini tecnici a echi della parlata barcellonese, che Vincenzo Consolo ha definito una enclave palermitana nella fievole provincia messinese. (Gino Trapani)